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Itinerario 1 - Difficolta´bassa
Itinerario 2 - Difficolta´media
Itinerario 3 - Difficolta´alta
Itinerario 4 - Difficolta´media

ITINERARI “MONFERRATO BY BIKE” “AI FUIN” DI QUARTO D’ASTI

Gli itinerari sono percorribili in bici, moto e automobile.

ITINERARIO 1 - DIFFICOLTA’ BASSA (dislivello ridotto)

VERSO LA CHIESETTA DELLA MADONNA DI VIATOSTO…PEDALANDO IN TRANQUILLITA’

tempo di percorrenza: 2 ore circa km complessivi: 30

Partendo da Quarto d’Asti potrete raggiungere, pedalando tra le località di Pontesuero, Valgera ed Ardizzone, l’antica chiesa della Madonna di Viatosto, borgata sita a pochi km da Asti e meta privilegiata dei suoi abitanti per le passeggiate domenicali, in bici o a piedi. Il percorso si snoda quindi alle porte della città di Asti, tra le prime colline del Monferrato astigiano, ancora dolci e sinuose, puntellate di boschetti e piccoli borghi silenziosi.

Posta su di una collinetta a circa 2 km e mezzo da Asti, la chiesa di Viatosto domina la campagna circostante, e dal sagrato offre una splendida visuale sulla città. Fondata alla fine del XII secolo, unisce nella sua armoniosa struttura in cotto elementi romanici e gotici, e ricorda con il suo stesso nome come la peste nel 1340 lasciò velocemente, ovvero “via tosto” , il villaggio grazie al voto fatto dagli astigiani alla chiesa, che venne proprio qualche anno dopo ingrandita ed abbellita. All’interno custodisce diversi capolavori d’arte sia scultorei che pittorici, tra i quali cui un prezioso ciclo di affreschi realizzati tra il XIV ed il XV secolo, un grande crocifisso ligneo del XV secolo e la famosa Madonna di Viatosto, splendida statua lignea dei primi del ‘300, classificata come una delle espressioni artistiche locali più alte dell’epoca. Attraversando la città di Asti ci si rimette così sulla strada del ritorno e toccando i paesi di Azzano d’Asti, Rocca d’Arazzo e Castello di Annone si rientra a Quarto.

E per una sosta gustosa….

Allungando il tragitto del ritorno di 11 km, e quindi di circa 1 ora la tempistica di percorrenza, potrete raggiungere, ripassando per Valgera e poi prendendo in direzione di Valmaggiore e Stazione Portacomaro, il paese di Portacomaro, patria del Grignolino doc.

Citato nei documenti ufficiali a partire dal X secolo, il borgo di Portacomaro compare già nel 1054 come circondato da vigneti, a dimostrazione dell’antichissima tradizione vitivinicola della zona. A differenza di molti paesi vicini, Portacomaro non possedette mai un vero e proprio castello, in quanto posto esattamente sul confine tra i possedimenti del Barbarossa e quelli del libero Comune di Asti, e quindi dichiarato da entrambi non militarizzabile. Portacomaro sviluppò quindi solo un Ricetto, ancora oggi ben riconoscibile, ovvero un gruppo di case contadine protette da un muraglione, a difesa sia della popolazione che dei raccolti in caso di pericolo. Da visitare nel centro storico la bella parrocchiale di San Bartolomeo, di origini quattrocentesche ed in parte ricostruita nel 1700 e, poco fuori dal centro abitato, la chiesetta romanica di San Pietro: eretta nella prima metà del XII secolo, conserva nell’area del presbiterio alcuni pregevoli affreschi databili al XV secolo. Si suggerisce inoltre una sosta presso la nota azienda agricola Durando, dove potrete degustare ed acquistare i vini tipici del territorio, come il Barbera d’Asti docg, il Ruchè doc e soprattutto il Grignolino doc, che vi conquisterà con profumo delicato e con il suo caratteristico colore rosso rubino. Da non perdere anche i prodotti tipici a base della pregiata Nocciola Piemonte igp, tra cui spiccano i famosi biscotti secchi “brut e bun” e la ricercata crema di nocciola, perfetta come base per gelati, creme e condimenti per primi e secondi piatti. Si prosegue verso l’ultima tappa, ovvero il borgo di Scurzolengo, dove sarà possibile degustare ed acquistare i vini di Cascina Tavijn. Sita nella tranquilla frazione di Monterovere, questa piccola azienda nasce nel 1908 ed è oggi gestita dalla quarta generazione della famiglia Verrua, oggi rappresentata dalla giovane Nadia, che vi ha introdotto con successo il metodo di coltivazione biologico. Dai 6 ettari di vigneto dell’azienda si producono, fondendo tradizione ed innovazione, alcuni dei migliori vini tipici del Basso Monferrato: da non perdere in particolare il Grignolino, che in quest’area trova le sue più antiche origini, ed il Ruchè, sempre più apprezzato a livello locale ed internazionale. Ci si rimette così sulla strada del ritorno e toccando la località di Migliandolo, si rientra a Quarto.

ITINERARIO 2 - DIFFICOLTA’ MEDIA (dislivello discreto)

“PAESAGGI MOZZAFIATO E NATURA INCONTAMINATA…SULLE COLLINE DI VINCHIO”

tempo di percorrenza: 1,5 ore circa km complessivi: 35

Una suggestiva escursione tra le prime colline del sud astigiano, disseminate di vigneti di Barbera, noccioleti e macchie boschive incontaminate, vi condurrà, attraverso le località di Castello d’Annone e Cerro Tanaro, al paese di Rocchetta Tanaro. Qui merita senza dubbio una sosta presso la Cantina Sociale, che porta simpaticamente il nome dialettale di “ Post dal vin”. Qui, tra le colline coltivate per la maggior parte a Barbera, circa duecento vignaioli conferiscono dal 1960, le proprie uve, assistiti fin dal vigneto da tecnici professionisti nell’ottica del rispetto dell'ambiente e della salute del consumatore. Grazie al rispetto della tradizione unita all’utilizzo delle tecnologie più avanzate, si produce un’ampia varietà di vini sia bianchi che rossi, tra cui spicca la Barbera, ed il curioso "Spiritoso", primo Barbera aromatizzato, ideale come piacevole digestivo ed accattivante abbinamento a dolci e formaggi. Con qualche pedalata in più potrete inoltre raggiungere la piccola chiesa romanica di Santa Maria de Flesco; la pieve sorge isolata nella campagna immersa nel verde e colpisce per le vivaci colorazioni delle pareti, dove le file di mattoni si alternano ai laterizi. Interessanti nell’abside gli archetti ciechi poggianti sulle mensoline sagomate mentre la facciata ed i muri laterali mostrano decorazioni del tardo '800.

Da Rocchetta, proseguendo in direzione Regione Sant’Emiliano, si raggiungerà il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro e si continuerà verso Mombercelli. Da lì si arriverà dopo pochi km al piccolo paese di Vinchio, sito nel cuore dell’Alto Monferrato. Paese natale di Davide Laiolo, partigiano e scrittore nato nel 1912, ospita un piccolo museo fotografico a lui dedicato e offre una piacevole passeggiata nella Riserva Naturale Speciale della Valsarmassa, da effettuarsi in bici o a piedi. Tappe obbligate e facilmente raggiungibili, camminando tra alcuni dei vigneti più antichi della zona, sono la Ru, la grande quercia pluricentenaria divenuta monumento della Riserva, e il casotto di Ulisse, dal nome di battaglia del partigiano Laiolo. Qui, nel segreto del silenzio notturno, il giovane Ulisse incontrava gli altri partigiani provenienti dai paesi limitrofi e ne organizzava le azioni di guerriglia durante la seconda guerra mondiale. A queste colline ed alla sua gente sono dedicati molti dei racconti di Laiolo, contenuti dell’opera “I Mè”, ovvero “i miei”, la mia gente, dove vengono descritti abitudini e superstizioni, vizi e virtù del mondo contadino monferrino del passato.

A due km dal paese, in direzione Vaglio Serra, è inoltre raggiungibile la famosa cantina “Viticoltori Associati Vinchio e Vaglio Serra”, azienda leader nel settore a livello internazionale, dove potrete ancora degustare ed acquistare i migliori vini della zona, tra cui spicca la Barbera d’Asti docg.

In alternativa da Vinchio si potrà risalire in direzione di Montegrosso d’Asti ed attraversando la ferrovia presso la località Vianoce, si potrà raggiungere il paese di Agliano Terme, famoso a livello internazionale, come dice il nome stesso, per le sue preziose sorgenti termali e per la produzione di pregiate varietà di Barbera d’Asti. Proprio in località Vianoce si consiglia una sosta presso l’azienda vitivinicola “Tre Acini” che, nata alla fine dell’Ottocento, si dedica alla produzione delle migliori doc locali seguendo un metodo biologico. L’azienda, a conduzione familiare, lavora da sempre nel pieno rispetto della tradizione, mirando ad una produzione quantitativamente limitata ma di altissima qualità, che attira intenditori ed appassionati da tutto il territorio nazionale.

Si parte così per il rientro toccando i paesi di Costigliole d’Asti, dominato dall’imponente castello, e di Isola d’Asti, famosa per la produzione di ortaggi e per la floricoltura, come dimostrano gli orti e le serre adagiati lungo le sponde del fiume Tanaro. Costeggiando il Tanaro fino ad Asti ci si dirige poi verso Azzano, Rocca d’Arazzo e Castello d’Annone e si rientra così a Quarto.

In alternativa, da Vianoce si può salire in direzione di Montegrosso d’Asti, altra località famosa per la produzione della Barbera d’Asti, per poi toccare Vigliano d’Asti e Mongardino. Da qui ecco raggiungere Azzano, Rocca d’Arazzo e Castello d’Annone per rientrare infine a Quarto.

ITINERARIO 3 - DIFFICOLTA’ ALTA (per la lunghezza del tragitto e per il sensibile dislivello)

“PAESAGGI MOZZAFIATO E NATURA INCONTAMINATA…SULLE COLLINE DI VINCHIO”

Percorso A

tempo di percorrenza: 4-5 ore circa km complessivi: 65

sta riscuotendo sempre più successo anche all’estero, grazie al delicato profumo di frutti rossi che lo caratterizza. Un itinerario animato da stimolanti saliscendi, tra vigneti, campi coltivati, piccoli boschi e borghi storici. Partendo da Quarto, si raggiungeranno come prime tappe il paese di Refrancore, dove l’imponente torre di San Sebastiano si erge sul territorio dei famosi finocchini (biscotti). Salendo tappa a Castagnole Monferrato, la vera capitale di questo distretto vinicolo, dove sono ancora visibili le rovine dell’antica fortificazione e la sontuosa parrocchiale di San Martino. D’obbligo una tappa presso la Cantina Sociale di Castagnole, per degustare i migliori vini del territorio, tra cui spicca il Ruchè. Da Castagnole al primo bivio si prosegue in direzione di Scurzolengo, e con un percorso che costeggia il crinale della collina, tra i suggestivi vigneti di Ruchè, si raggiunge il secondo bivio e si continua in direzione di Calliano. A pochi km di distanza, Moncalvo, in passato capitale del Marchesato del Monferrato e oggi sede di un’importante Fiera nazionale del Tartufo; non potrete non rimanere incantati dalle suggestive stradine del centro, ricche di botteghe artigianali, e dalla splendida parrocchiale di San Francesco d’Assisi, abbellita dalle tele del noto pittore seicentesco Guglielmo Caccia, detto appunto il Moncalvo. Da non perdere al termine una sosta presso la rinomata “Bottega del Vino” e/o la “Sette Colli” cooperativa viticoltori, importanti vetrine dei produttori vitivinicoli di Moncalvo e dell’area circostante. Qui potrete degustare ed acquistare i vini tipici della zona, tra cui spicca senza dubbio la Barbera d’ Asti docg, ormai apprezzata in tutto il mondo per il profumo intenso e l’aroma morbido ed elegante. Ci si rimette così sulla strada del ritorno toccando i paesi di Grazzano Badoglio, Casorzo, Grana ed infine Montemagno e Refrancore. Rientro a Quarto.

Percorso B

tempo di percorrenza: 5-6 ore circa km complessivi: 70

Partendo da Quarto, si raggiungeranno come prime tappe il paese di Refrancore, dove l’imponente torre di San Sebastiano si erge sul territorio dei famosi finocchini (biscotti tipici). Salendo tappa a Castagnole Monferrato, la vera capitale di questo distretto vinicolo, dove sono ancora visibili le rovine dell’antica fortificazione e la sontuosa parrocchiale di San Martino. Presso la Cantina Sociale di Castagnole Monferrato potrete degustare il famoso Ruchè. Si riparte verso Montemagno, alla scoperta del suo affascinante centro storico che conserva il tipico impianto medievale, dominato dal possente castello ghibellino eretto tra il XIII ed il XIV secolo. A seguire ecco Grana e poi il borgo di Casorzo, patria della dolce Malvasia doc che dal paese prende il suo stesso nome.

Si prosegue quindi verso i paesi di Ottiglio e Cereseto e si varcano così le colline casalesi, raggiungendo il suggestivo Sacro Monte di Crea, con il famoso Santuario della Vergine, patrimonio UNESCO dal 2003. Il Sacro Monte, con i suoi 440 m di altezza, offre scorci panoramici davvero suggestivi, che sconfinano dalla pianura padana all’arco Alpino fino all’Appennino Ligure. Il Parco Naturale si estende per circa 50 ettari di terreno, prevalentemente boschivo, all’interno del quale la cosiddetta Via Sacra collega tra loro le famose cappelle scolpite.

Il percorso inizia dalla chiesa, dedicata alla Vergine Assunta e già esistente all’epoca delle Crociate; ampliata alla fine del Quattrocento e rinnovata nel Seicento, conserva all’interno l’impianto gotico a tre navate voltate. Dietro l’altare maggiore sono visibili due splendide cappelle, dedicate a Santa Margherita e alla Madonna; la prima in particolare custodisce un pregiatissimo ciclo di affreschi realizzato alla fine del ‘400 probabilmente dal noto artista piemontese Macrino d’Alba. Le 23 Cappelle che scandiscono il percorso all’interno del Parco rappresentano i principali episodi della vita della Vergine e costituiscono un complesso di grande valore non solo religioso ma soprattutto artistico. I lavori iniziarono nel 1590 e videro la realizzazione di statue ed affreschi caratterizzati da un forte realismo e da una spiccata drammaticità; ad essi presero parte alcuni dei migliori artisti dell’epoca, tra i quali anche il Moncalvo. Da non perdere le cappelle della "salita al Calvario", e quella finale detta “del Paradiso”, eretta sulla cima della collina, animata da un grandioso gruppo scultoreo in cui si contano ben 175 angeli sospesi al soffitto, e 300 beati ad incorniciare lo spazio. Si riparte per il viaggio di ritorno, con prima sosta a Moncalvo, in passato capitale del Marchesato del Monferrato e oggi sede di un’importante Fiera nazionale del Tartufo; non potrete non rimanere incantati dalle suggestive stradine del centro, ricche di botteghe artigianali, e dalla splendida parrocchiale di San Francesco d’Assisi, abbellita dalle tele del noto pittore seicentesco Guglielmo Caccia, detto appunto il Moncalvo. Da non perdere al termine una sosta presso la rinomata “Bottega del Vino” e la nota “ Cantina Viticoltori Sette Colli” , importanti vetrine dei produttori vitivinicoli di Moncalvo e dell’area circostante, dove potrete scoprire la pregiata Barbera del Monferrato “LE MONACHE“ d.o.c.g.: un grande vino rosso ottenuto dalla vinificazione di uve provenienti esclusivamente dal vigneto Le Monache di Moncalvo secondo il metodo tradizionale.

A seguire si toccheranno i paesi di Calliano e Scurzolengo, per poi rientrare a Quarto.

ITINERARIO 4 - DIFFICOLTA’ MEDIA

“QUANDO SPORT E RELAX PROFUMANO DI MALVASIA..”

tempo di percorrenza: 4-5 ore circa km complessivi: 0

Partendo da Quarto, si raggiungeranno come prime tappe il paese di Refrancore, dove l’imponente torre di San Sebastiano si erge sul territorio dei famosi finocchini (biscotti). e di Viarigi: quest’ultimo, dominato dalla possente “Torre dei Segnali”, eretta nel XV secolo per volontà dei Marchesi del Monferrato, conserva nel suo centro storico preziose opere d’arte. Spiccano la parrocchiale di Sant’Agata, di origini gotiche, con una preziosa pala del pittore Gandolfino da Roreto di inizio Cinquecento, e un dipinto di Ursula Caccia, figlia pittrice del famoso Guglielmo Caccia, della prima metà del Seicento. Da non perdere anche l’antica chiesetta di San Silverio e la pieve romanica di San Marziano, circondati da un panorama suggestivo. Si prosegue per Vignale Monferrato ed Olivola, entrando così nelle terre della rinomata Malvasia di Casorzo doc, vino rosso dolce e leggermente frizzante, ideale per accompagnare i dessert tradizionali piemontesi. Sosta a Grazzano Badoglio, paese fondato dallo stesso Aleramo nel 961 d.C: il centro custodisce l’antica abbazia dove ne furono riposte le spoglie ed un interessante museo dedicato al Maresciallo Pietro Badoglio, che qui vide i natali nel 1871. Tappa successiva sarà Casorzo, capitale per eccellenza della Malvasia, a cui dà anche il nome. Formatosi come vero e proprio Comune intorno all’anno 1000, conserva la monumentale parrocchiale di Santa Maria della Piazza, eretta nel XV secolo, e poi ricostruita in perfetto stile barocco piemontese nel 1730 su progetto del famoso architetto Francesco Ottavio Magnocavallo.

Prima di lasciare il paese merita senza dubbio una visita anche la Cantina Sociale dei Viticoltori di Casorzo, dove potrete degustare ed acquistare non solo Malvasia, ma altri vini rossi come Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Freisa, Bonarda, Dolcetto, e bianchi, tra cui Cortese e Chardonnay. Tappe successive saranno Altavilla Monferrato, sede delle famose distillerie storiche Mazzetti, e Montemagno, con il suo affascinante centro storico che conserva il tipico impianto medievale, dominato dal possente castello ghibellino eretto tra il XIII ed il XIV secolo: ultima tappa a Castagnole Monferrato, patria del Ruchè, ed infine rientro a Quarto.